La storia delle cineprese
La nascita del cinema viene fatta risalire al 28 dicembre 1895, data della storica serata dei fratelli Lumière al Gran Café di Boulevard des Capucines.
I Lumière sono considerati i più famosi sperimentatori in campo cinematografico: hanno inventato una macchina da presa, che nello stesso tempo poteva anche proiettare le immagini. All’inizio il “filmato” non aveva suoni, non aveva colore; era soltanto un puro succedersi di luci ed ombre che davano il movimento. Fino ad allora esisteva soltanto la fotografia, che fissava una immagine. Figuriamoci quindi quale successo ebbe una macchina che permetteva di vedere immagini in movimento.
Lo spettacolo cinematografico prese avvio in Italia nel 1896, quando a Torino venne aperta la prima sala di proiezione. Per fare il cinema erano necessari i proiettori e le macchine per riprendere le scene. Ma questo cinema era per pochi, non era pensabile che un individuo qualunque potesse fare da sè un film. Le cineprese erano pesanti, ingombranti, complicate. Era necessario inventare e costruire macchine semplici, leggere, trasportabili. Ed è così che nacque la “cinepresa” per amatori.
Ma la storia delle cineprese è anche, e forse in primo luogo, la storia dei formati del film. All’inizio esistevano solo formati professionali: 28mm, 22mm, 17,5mm e 15mm. Impensabile che questi formati potessero essere utilizzati con piccole macchine da presa.
Chi fu il primo inventore di piccolo formato che potesse essere usato con piccole macchine da presa? Naturalmente la discussione è aperta. Secondo alcuni la data storica è il 1° giugno del 1900, quando il sig. Léon Gaumont produsse un film largo 15mm, con le perforazioni al centro (per il trascinamento della pellicola). Secondo altri il primo fu invece Birt Acres che nel 1898 produsse un film con il formato 17,5mm e lo utilizzò con una cinepresa che chiamò Kineopticon.
Ma è necessario arrivare al 1921 per vedere le vere prime cineprese, che anche un semplice amatore poteva utilizzare con un certo “successo”. E ciò si verificò con l’avvento del formato 9,5mm. Nel 1921, infatti, Charles Pathé (nato a Vincennes, Francia, nel 1863) iniziò la produzione di film nel formato 9,5mm, che aveva la particolarità di avere i fori nel centro; contemporaneamente la società mise in vendita l'apposito proiettore, denominato "Pathé Baby".
Due anni dopo nasceva la prima cinepresa della onorata ditta Pathé: la Pathé Baby Camera. Pesava poco solo 0,650 kg. ed aveva misure contenute (42x105x100 mm), era munita di un obbiettivo Roussel Kynor 1:3,5/20mm.Era costruita in Bachelite (dal nome del suo inventore belga Leo Hendrik Baekeland) e conteneva 8,5 metri di film. Come detto utilizzava il formato 9,5mm. Il disegnatore dei macchinari (cinepresa e proiettore) fu un impiegato della Pathé che si chiamava Ferdinand Zecca. Il formato 9,5mm ebbe uno straordinario successo, ed immediatamente altre aziende si misero a produrre cineprese adatte a questo formato: Argus, Campro, Coronet, Dekko, Midas, Midget, Miller, Pathéscope (la succursale inglese della Pathé) ed altre ancora, come le famose Eumig e Ditmar in Austria, Bolex in Svizzera, Lehmann e Nizo in Germania. Il formato 9,5mm fu tuttavia affiancato ben presto dal 16mm nel 1923 e dall’8mm nel 1932, grazie a George Eastman, fondatore della Kodak. Nel 1923 infatti la Kodak introdusse il formato 16mm, che iniziò l'era della filmografia amatoriale. L'anno successivo le macchine Kodak furono dotate di un meccanismo che sostituì la vecchia manovella per l'avanzamento della pellicola. Nel 1929 La Kodak introdusse il primo film con il sonoro. Nel 1932 si verificò un'altra rivoluzione: la Kodak introdusse infatti il formato 8mm in bianco e nero, che permise a moltissimi di avvicinarsi a questo hobby. Nel 1935 venne prodotta per la prima volta una pellicola in formato 16mm a colori, la famosa "Kodachrome". Basta un solo anno perchè anche gli amanti dell'8mm siano dotati di film a colori. Nello stesso anno la Kodak introduce il nuovo, ancora una volta rivoluzionario, sistema di caricamento delle cineprese: la cartuccia. Da allora fu un susseguirsi di miglioramenti, di introduzione di nuovi accorgimenti meccanici ed ottici, di nuovi formati (single 8mm, double8mm e super8mm).
Sono tante le aziende che hanno fatto la “storia” della cinepresa.
Sicuramente le già citate Pathé Freres in Francia e la Eastman Kodak negli Stati Uniti, ma anche la Agfa in Germania, che fu fondata nel 1867 dal Dr. Paul Mendelssohn-Bartholdy (1841-1880), figlio del compositore Felix Mendelssohn-Bartholdy, insieme a Carl Alexander von Martius a
Rummelsburg, vicino a Berlino. La società, nel 1873, fu battezzata Aktien-Gesellschaft für Anilin-Fabrikation, cioè AGFA. Nel 1880 entrò a far parte dell'azienda il giovane ventisettenne dr. Franz Oppenhaim (1852-1929) che fu molto importante perchè fu colui che fondò, nel 1909, la Agfa Film Company a Wolfen (Germania).
Come non dimenticare la Bell & Howell. Donald J. Bell (nato a Jamestown, in North Dakota, Stati Uniti), nel 1906 si imbattè in Albert. S. Howell, e questo incontro segnò la nascita di una delle più importanti aziende costruttrici di cineprese: l'incontro tra Bell e Howell fu come un colpo di fulmine, la comune passione per la meccanica e per i proiettori, in particolare, era stata la scintilla per la nascita di uno dei connubi più riusciti nella storia della produzione di cineprese e proiettori. Insieme lavorarono intensamente per migliorare la tecnologia dei proiettori e ben presto riuscirono ad ottenere dei brevetti. Il 17 febbraio 1907 la loro collaborazione li portò a fondare una società.
Nel 1909 essi misero sul mercato la loro prima cinepresa.
E poi la Bolex Paillard, frutto dell’incontro di due geni, Paillard e Jacques Bogopolski (che cambierà il nome in Boolsky). Costruiranno delle macchine straordinarie, che rimarranno come pietre miliari nella storia della cinematografia amatoriale. Ma Boolsky fondò anche un’altra azienda, la Bolsey, famosa soprattutto per le sue macchine fotografiche, ma anche per una cinepresa assolutamente eccezionale: la Bolsey 8. Una delle più belle e tecnologicamente avanzate cineprese mai costruite al mondo. Non più grande di un pacchetto di sigarette, misurava 30x65x79 mm e pesava 350 grammi. Fu costruita negli Stati Uniti nel 1958.
Il 22 febbraio 1919 un ingegnere, Alois Handler, e un uomo d'affari, Karl Vockenhuber, decisero di fondare una società. Il nome scelto per detta società era piuttosto lungo e quasi impronunciabile: Elektrizitäts und Metallwaren Industrie Gesellschaft m.b.H. Decisero di abbreviare il tutto in “Eumig”, che divenne famosa sia per le cineprese che per i proiettori, che nei primi anni ‘60 invasero anche molte case italiane.
Un’altra famosa casa costruttrice fu la Keystone Company fondata a Boston, nel Massachussets, nel 1919 dai fratelli Marks, fino ad allora fabbricanti di giocattoli. Verso la metà degli anni '30 la Keystone iniziò la fabbricazione della cineprese detta "sardine-camera", così chiamata perché assomigliava, appunto, ad una scatoletta di sardine.
Georg Niezoldi e Georg Krämer erano due impiegati della Corporation for Precision Mechanics, ma entrambi appassionati del cinema amatoriale. Insieme avrebbero creato una fabbrica di cineprese famosa in tutto il mondo per la precisione e la bellezza dei propri prodotti: la Nizo. Era il 1925 quando i due impiantarono la loro fabbrica a Monaco di Baviera e immisero sul mercato la loro prima cinepresa. Si chiamava "Nizo 35", e, come dice la sigla, utilizzava un film nel formato 35mm; costava 270 marchi.
Molte altre marche sarebbero da citare, americane, tedesche, russe, giapponesi; affascinanti questi piccoli miracoli della meccancica, come affascinante è indubbiamente la loro storia.
Thomas Edison