Pentacon

La storia della fabbricazione delle famose macchine fotografiche e cineprese di Dresda si fa risalire al 1887 quando fu fondata la fabbrica di macchine fotografiche "Richard Hüttig". Nel 1896 fu prodotta la prima reflex che si chiamava "Zeus-mirror-Camera". L'anno successivo nacque la fabbrica "Aktiengesellschaft für Camera-Fabrikation Heinrich Ernemann" chiamata più facilmente "Ernemann AG". Nello stesso anno nacque anche la "Wünsche AH". Nel 1903 la "Ernemann AG" uscì sul mercato con una cinepresa denominata "Ernemann-Kino" che usava un film del formato 17,5mm. Nel 1906 la "Hüttig AG" diviene la più grande fabbrica europea di macchine fotografiche con ben 800 dipendenti. La "Ernemann AG" si specializza sempre più negli obbiettivi che subito divengono i migliori del mondo. Nel 1923 la "Ernemann AG" costruisce una torre di 48 metri che diviene il simbolo dell'industria di Dresda, e anche il logo della società (si veda sopra l'immagine sotto il titolo). Nel 1926 si ha la svolta: quattro tra le più importanti fabbriche di Dresda si uniscono per fondare la "Zeiss-Ikon AG" che conta la bellezza di 3.400 dipendenti! Da allora è un crescendo di successi incredibili sia nella fabbricazione di apparecchi sia di lenti per obbiettivi. Nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1945 due terzi della fabbrica Zeiss Ikon di Dresda venne distrutta. Il nuovo governo della Germania dell'Est espropriò la fabbrica nel 1949, la nazionalizzò e la considerò come una attività di interesse nazionale. Il progetto fu chiamato "volkseigener Betrieb" o "VEB". Venne fondata così la VEB Mechanik Zeiss Ikon Dresden, che nel 1964, dopo la fusione con l'altra società "Kinowerke Dresden", prese poi il nome di "VEB Pentacon Dresden Kamera un Kinowerke". Nel 1953 la fabbrica immise sul mercato la "Pentacon AK 16", una 16m di piccolo formato. Quando successivamente la sede fu spostata a Stoccarda e la fabbrica prese il nome di Zeiss Ikon, anche il nome di questa macchina cambiò in "Pentaflex 16". Ma anche l'aspetto esteriore cambiò: la pelle nera che ricopriva il corpo fu sostituito da una plastica grigia, pur restando identica la meccanica interna. Era un'ottima cinepresa dotata di una torretta con tre obbiettivi, da 12.5mm, da 25mm e da 50mm. A partire dal 1953 la VEB inizia la fabbricazione anche di cineprese 8mm, ma non in serie, bensì su specifica ordinazione della clientela. La prima cinepresa 8m fu la AK-8, che aveva il corpo ricoperto di una caratteristica similpelle di colore blu scuro. Nel 1957 fu aggiunto un accessorio, denominato Abefot, un esposimetro semiautomatico. Nel 1958 la produzione migliorò con l'uscita della "PentAKa 8" che era dotata di un obbiettivo Biotar 12.5mm f/2, che poteva essere intercambiato con un obbiettivo Sonnar da 40mm f/2.8 oppure con un Flektogon da 5.5mm f/2. Nel 1960 uscì la PentAKa 8 B, a cui poteva essere aggiunto un esposimetro denominato Pentafot. Tra il 1964 e il 1967 fu costruita invece la "PetAKa 8-I Automatic", esteticamente piuttosto brutta, a cui tuttavia fu aggiunta la possibilità di controllare l'esposizione alla luce in modo automatico. Nel 1958, parallelamente alla Pentaka 8, uscì la "Pentaflex 8". Si trattava di una macchina eccezionale dal punto di vista meccanico. Queste cineprese venivano vendute quasi esclusivamente nei paesi di area comunista e molto meno nella Germania Ovest. Nel 1967 la Unione Sovietica convinse le autorità tedesche a spostare la produzione in Cecoslovacchia. Questa decisione decretò la fine della PentAKa. La fabbrica Pentacon ha naturalmente continuato la sua attività, e tuttora esiste, ma non ha più costruito cineprese.