Eumig

Vienna, Austria

Dopo la fine della Prima Guerra mondiale, e più esattamente il 22 febbraio 1919 un ingegnere, Alois Handler, e un uomo d'affari, Karl Vockenhuber, decisero di fondare una società. Il nome scelto per detta società era piuttosto lungo e quasi impronunciabile: Elektrizitäts und Metallwaren Industrie Gesellschaft m.b.H. Pensarono bene di sintetizzarlo in "Eumig". Lo scopo della società era di costruire dei prodotti dal riciclaggio dei rifiuti: ad esempio i bossoli dei proiettili divennero degli accendini.... Solo due anni dopo la fabbrica si ingrandì a tal punto che vi lavoravano 75 tra operai e impiegati. Si producevano interruttori, prese di corrente e spine. L'inizio delle trasmissioni radiofoniche nel 1924 ispirò alla Eumig la produzione di ricevitori. Fu un enorme successo, la fabbrica ne vendette migliaia. Il segreto del successo fu soprattutto nel fatto che la Eumig aveva costruito degli apparecchi a basso costo (non per nulla si chiamavano "Baby"). Nel 1928 i due soci decisero di allargare ancora il campo della propria produzione. Assunsero quindi un designer di nome Georg Malek, con l'intenzione di iniziare la produzione di proiettori per film da 9,5 e 16mm. I prodotti ebbero subito un successo tale, che Malek pensò di proporre alla Eumig la costruzione di cineprese nel formato 9,5mm. La prima cinepresa prodotta dalla Eumig fu quindi la "Eumig C 1", che vide la nascita nel 1931. Ancora una volta questa azienda stupì il mercato. La macchina aveva la particolarità di essere molto leggera: il corpo era infatti in bachelite nera. Non solo il meccanismo era estremamente silenzioso e la macchina era impermeabile. Ma non era finita qui: il prezzo era imbattibile, sul mercato era venduta a soli 186 scellini austriaci. Al contrario di altre case costruttrici di cineprese, la Eumig non si rivolse alla Kodak per i caricatori di film, li produsse in proprio. La "C 1", infatti, utilizzava comodissimi cartridge di marca Eumig. La filosofia commerciale di questa società era veramente ben studiata: pezzi di buona qualità, a buoni prezzi e venduti sul mercato in grande quantità. ma c'era ancora molto da fare. Un imprenditore di nazionalità ungherese, Odon von Riszdorfer, aveva inventato e registrato un obiettivo elettrico; lo offrì alla Eumig, certo di poter così vederlo commercializzato in grande. La Eumig pensò anche di aiutare l'operatore a trovare la giusta esposizione della luce al film. Il congegno inventato fu per l'epoca straordinariamente semplice. Era sufficiente che l'operatore allineasse nel mirino un punto con un certo indice e ill gioco era fatto. Tale congegno fu inserito nella nuova macchina che vide la luce nel 1935, la "C 2". Arriviamo al 1937, il formato 9,5mm aveva fatto il suo tempo, ora era l'8mm che andava per la maggiore. Sicchè la Eumig iniziò la produzione della "C 3". Tra il 1937 e il 1959 la Eumig produsse di questa macchina, nelle sue varianti, ben 300.000 esemplari. Ma la rivoluzione più importante arrivò con la sostituzione del meccanismo a molla con un più comodo e semplice meccanismo elettrico. Nella macchina trovarono posto delle batterie a 4,5-volt. Era solo il 1937 quando la "C 4" irruppe sul mercato internazionale. In quell'anno lavoravano alla Eumig 480 dipendenti. Arrivò la guerra e l'annessione dell'Austria alla Germania. Anche la Eumig dovette diversificare la sua produzione: oltre alla radio, che mai avevano cessato la produzione, si iniziò a produrre detonatori per mine, trasmettitori per le navi, motori elettrici, ecc. Vi è comunque da dire che i due fondatori della Eumig Alois Handler e Karl Vockenhuber rifiutarono sempre di legarsi alla finanza tedesca per sovvenzionare la propria azienda. La fine della guerra vide la Eumig come una sana azienda che continuava nella sua tradizione di produzione di macchine che seguivano la tradizione. Nel 1951 Karl Vockenhuber morì, ma fu subito sostituito dal figlio, che portava il suo stesso nome. Ma come sappiamo tutti, la Eumig deve la sua grande fama soprattutto ai proiettori: non c'è una famiglia, anche italiana, che non abbia avuto in casa un proiettore Eumig. Nel dicembre del 1954 questa azienda mise in commercio il "P 8", un proiettore 8mm che decretò il definitivo successo mondiale della casa austriaca. Si pensi che dal 1954 e fino al 1968 furono prodotti ben 1.300.000 unità di questo proiettore. Ma gli imprenditori austriaci non si fermavano mai. Con la messa in produzione della cinepresa "C 16" entrarono anche nel campo della cinematografia professionale. Questa splendida macchina fu disegnata da Reinhold Zwerger e sviluppata da Georg Malek. Come già si diceva la Eumig produceva in proprio gli obiettivi. Nel 1958 ne produceva ben 900.000; ma cinque anni dopo, grazie all'automazione delle linee di produzione, l'azienda riusciva a sfornarne ben tre milioni. L'altro fondatore della Eumig morì il 18 febbraio 1960 e con lui l'azienda cessò di produrre radio. Con il senno di poi, fu sicuramente un fatale errore concentrare tutte le proprie forze esclusivamente sul settore delle cineprese e dei proiettori. Nel 1962 la Eumig tentò l'avventura di aggiungere il sonoro al film. Si pensò di affiancare alla cinepresa un registratore a cassette che si sincronizzasse con la cinepresa, ma dopo due produzioni si pensò di abbandonare l'idea. Si ritentò nel 1964 con il priettore sonoro da 8mm "Mark S". Ebbe un grande successo, grazie alla bontà tecnica, al costo non eccessivo e alla facilità d'uso. Nel 1968 la Eumig acquistò dalla Bauer un progetto per la fabbricazione di uno zoom di alta qualità. Ed è così che un anno dopo la Eumig fu in grado di uscire con una macchina notevole per quel tempo, la " Viennette 8". Ben presto la Eumig divenne il maggior produttore mondiale di cineprese e proiettori sonori del mondo. Il resto è storia recente. Si vuole solo qui ricordare che la Eumig finì tristemente i suoi giorni nel 1981, quando fu costretta a dichiarare bancarotta, lasciando a casa ben 3.000 dipendenti. D'altra parte questa fu la fine delle maggiori case del mondo che non erano riuscite o non avevano voluto riconvertirsi alle nuove tecnologie, che erano appannaggio soprattutto dell'alta teconologia giapponese.

Eumig C 1

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La Eumig C1 è stata introdotta sul mercato nel 1932. E' dotata di un obbiettivo Meyer Trioplan 1:2.8 da 20mm.
La macchina è in bachelite di colore nero, pesa kg. 1,450 e misura 63x127x115 mm.
E' la prima macchina prodotta dalla Eumig ed utilizzava il formato 9,5mm. Per le caratteristiche e la storia di questa macchina si veda sopra.
Funziona alla perfezione.

 

Eumig C 3

 

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La Eumig C3 è stata introdotta sul mercato nel 1954. E' dotata di un obbiettivo Eumigon 1:1.9 da 12,5mm.
La macchina è in metallo di colore grigio scuro, pesa kg. 1,150 e misura 45x117x132 mm.
Al di sotto dell'obbiettivo, ha una comoda leva, che si ruota in modo da aprire e chiudere il diaframma tra 1.9 e 16. Il pulsante di avviamento è posto sul retro della macchina, contrariamente alla norma.
Funziona alla perfezione.

 

Eumig C 3 M

 

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La Eumig C3M è stata introdotta sul mercato nel 1959. E' dotata di una torretta con tre obbiettivi:
un Eumigon 1:1.8 da 12,5mm
un Eumacro 2,5x
un Eumicron 0,5x
La macchina è in metallo di colore grigio scuro, con inserti di pelle bluette. Pesa kg. 1,250 e misura 44x121x170 mm.
Al di sotto dell'obbiettivo, ha una comoda leva, che si ruota in modo da aprire e chiudere il diaframma tra 1.9 e 16. Il pulsante di avviamento è posto sul retro della macchina, contrariamente alla norma.
Funziona alla perfezione.

 

Eumig C 3 R

 

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La Eumig C3R è stata introdotta sul mercato nel 1958. E' dotata di una torretta con tre obbiettivi:
un Eumigon 1:1.9 da 12,5mm
un Eumacro 2 x
un Eumicron 0,5x
La macchina è in metallo di colore grigio scuro. Pesa kg. 1,200 e misura 45x116x155 mm.
La struttura della torretta portante i tre obbiettivi, si solleva e quindi si può ruotare al fine di utilizzare l'obbiettivo prescelto.Al sotto dell'obbiettivo, ha una leva, che si ruota in modo da aprire e chiudere il diaframma tra 1.9 e 16. Il pulsante di avviamento è posto sul retro della macchina, contrariamente alla norma. Funziona alla perfezione.

 

Eumig Electric

 

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La Electric è stata introdotta sul mercato nel 1955. E' dotata di un obbiettivo Anastigmat Eugon 1:2.7 da 12,5mm.
La macchina è in metallo di colore grigio scuro, pesa kg. 0,750 e misura 55x117x113 mm.
Funziona alla perfezione. Sulla parte destra inferiore scorre una "saracinesca" da cui si accede al pacchetto di batterie per il funzionamento.

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