Bolsey

Bolsey Camera Corporation, New York, U.s.a.

Questa famosa fabbrica di cineprese è maggiormente famosa per la fabbricazione di splendide macchine fotografiche. Ma le cineprese prodotte dalla Bolsey, seppur molto poche, sono dei gioielli di bellezza e perfezione tecnica che non hanno uguali. D'altra parte non poteva essere che così, considerato che sono i prodotti di un genio: Jacques Bogopolsky. Quest'uomo, per molti versi misterioso, nasce a Kiev in Ucraina il 31 dicembre 1895. Non conosciamo nulla della sua gioventù. Si hanno sue prime tracce nel 1914 quando è a Ginevra per studiare medicina, ma questo studio lo interessa poco, Bogopolski è più attirato dalla meccanica. Sono gli anni in cui il cinema inizia ad appassionare la gente. E molti sono coloro che vogliono "fare" cinema. Le prime cineprese sono fabbricate in Francia e Germania, ma Bogopolski (che nel frattempo assume il cognome Boolsky) intende fare qualcosa d'altro: fabbricare una cinepresa facile da usare, ma nello stesso tempo più professionale nella resa. Sceglie il formato 35mm, la pellicola è lunga 30 metri ed è contenuta in una cassetta. Nel 1923, in occasione della esposizione nazionale svizzera della fotografia, che si tiene proprio a Ginevra, Boolsky presenta la sua prima cinepresa, la "Bol Cinegraphe", che desta notevolissimo interesse nei visitatori. Con l'aiuto di due banchieri, conquistati dalle sue idee innovative e dal suo entusiasmo, l'anno dopo fonda la Bol s.a. L'azienda nasce con 45 impiegati, tutti provenienti da fabbriche costruttrici di orologi. Nel 1925 costruisce la sua prima cinepresa 16mm, la "Bolec". Il meccanismo è realizzato con la tecnologia di due orologiai svizzeri: Longines e Stoppani. Due anni dopo Boolsky coinvolge Charles Haccius in una nuova avventura: il 27 settembre 1927 registra a Berna, con il numero 65369, il marchio "Bolex" e il 25 ottobre dello stesso anno lo registra al n. 54236 per il mercato internazionale. Introduce sul mercato la Auto Cine Camera A, seguita dalla serie C. Ma quello che manca a Bogopolski, alias Boolsky, sono i capitali. Il 1929 con il crollo della borsa di New York ha lasciato il segno in tutti, e la BOL non è rimasta indenne. Il caso vuole che Boolsky incontri Paillard, un industriale francese specializzato nella fabbricazione di "scatole musicali", in grammofoni e radio. Paillard ha i capitali, i mezzi, gli ingegneri, Boolsky le idee. Nasce un grande connubio, e il 29 settembre 1930 i due stipulano un contratto storico: Boolsky vende i suoi diritti alla Paillard. Da quel momento i prodotti che escono dalla fabbrica Bolex Paillard di Sainte-Croix si impongono sul mercato, distinguendosi dagli altri per la assoluta precisione dei meccanismi e per le innovazioni che vengono introdotte nelle loro cineprese. Il contratto del 1930 lega Boolsky alla Paillard per cinque anni, durante i quali egli svolge l'attività di responsabile tecnico dei laboratori di ricerca. Durante questi anni egli ideerà e metterà in cantiere la famosa "H 16". Passano dieci anni, Boolsky è un uomo irrequieto, vuole tentare altre strade. Si mette prima con il sig. Pignons, un orologiaio svizzero, e inizia la fabbricazione di stupende macchine fotografiche da 35mm, ma il connubio dura poco, nonostante i due abbiano fondato nel frattempo un'altra fabbrica storica, la ALPA sa. Nel 1939 decide quindi, di abbandonare l'Europa e salpa per l'America. Nel 1941 egli fonda un'altra azienda la "Bolsey Laboratories Inc". Poco dopo cambia nome alla società che diviene "Bolsey Corporation of America" e il nostro Boolsky cambia ancora il proprio nome, da quel giorno si chiamerà Jacques Bolsey! Dagli Stati Uniti, Bolsey continua una certa collaborazione con la Pignons SA producendo macchine fotografiche reflex da 35mm, che si distinguono soprattutto per essere tecnologicamente avanzatissime, ma vendute a prezzi enormemente inferiori alla concorrenza. Più tardi Bolsey affida la fabbricazione delle sue reflex ad una società di New York, la Obex Corp. of Long Island. Nel 1953 Bolsey sviluppa una 16mm per l'Esercito Americano, si chiamerà "N-9". Nell'aprile del 1954 Bolsey giunge in Germania per partecipare al Photokina, una grande esposizione fotografica. Girando da uno stand all'altro della fiera, egli incontra, allo stand Finetta, Peter Sarabèr. Con lui crea la famosa e inimitabile "Bolsey 8". Era la più piccola cinepresa al mondo, più piccola perfino di un pacchetto di sigarette. Il corpo era in metallo argentato e misurava soltanto 3x6,5x7,9 cm!!!. Il peso era addirittura di soli 350 grammi. Nonostante le misure così ridotte poteva contenere uno speciale cartuccia da film 8mm di 7 metri e mezzo. Il meccanismo, una volta pienamente caricato, poteva riprendere ininterrottamente per più di due minuti. Tutto era eccezionale: era dotata di un obbiettivo "Finon 7.5mm f/2.8" che era costruito nella fabbrica "Optische Werke Dr. Staeble" di Schongau in Baviera. La Bolsey prodotta in Germania è anche conosciuta come "Finetta". Come si diceva era una macchina eccezionale, ma aveva, evidentemente anche i suoi difetti: il film non poteva che essere speciale, date le dimensioni, ed era prodotto in esclusiva dalla Gevaert in Belgio. Inoltre non era dotata di un esposimetro automatico. Proprio la sua "specialità" rispetto alle normali cineprese fu la causa della disfatta. Sicché accadde che la Banca di Commercio e Lavoro che fino ad allora aveva sostenuto la Finetta, ritirò il proprio appoggio, e la Finetta fu costretta a chiudere. In quegli anni uscirono dalla produzione soltanto 500 cineprese, e di queste 120 furono esportate in Inghilterra con la marca "Lady". A questo punto Bolsey trasportò i macchinari in America, dove fondò una nuova società, la Bolsey-Delmonico, con sede in Long Island, New York. Qui si produsse una nuova macchina, del tutto simile alla Finetta, ma con qualche variante, anche di carattere estetico. Fu dotata di un nuovo obbiettivo, il "Navitar 10mm f/1.8", prodotto dalla Elgeet di Rochester. Ne furono prodotti 10.000 esemplari fino al 1958. Nel 1959 furono prodotti solo 100 esemplari di una variante, a cui mancava l'otturatore regolabile. Questo modello non incontrò i favori del mercato. Jacques Bogopolsky, cioè Boolsky, cioè Bolsey, morì improvvisamente negli Stati Uniti il 31 dicembre 1961, all'età di 66 anni.


Bolsey 8

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Una delle più belle e tecnologicamente avanzate cineprese mai costruite al mondo. Non più grande di un pacchetto di sigarette, misura 30x65x79 mm e pesa 350 grammi. Il corpo è in metallo argentato. E' dotata di un obbiettivo Bolsey Elgeet Navitar f/1,8 da 10mm. Fu costruita negli Stati Uniti nel 1958. In precedenza questa macchina era costruita in Germania, dove uscirono la Bolsey 8 Finetta, e la Bolsey 8 Lady, quest'ultima per il mercato inglese. Sono macchine piuttosto rare ed hanno un elevato valore di mercato, soprattutto le due cineprese prodotte in Germania.

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