Bolex Paillard

Bolex Paillard S.A. - S.te Croix - Svizzera

E' una casa indubbiamente "storica", visto che è stata fondata nel 1814. Il tutto inizia con il nascere di una piccola fabbrica di orologi, a Sainte-Croix nel Giura svizzero, da parte di un piccolo ma abile artigiano, il sig. Moïse Paillard. Ben presto Paillard si specializza nella fabbricazione di "scatole musicali" e più tardi in grammofoni e radio. Il successo gli arride, tanto che diviene famoso non solo in Svizzera. Ma la necessità di distinguersi dalla concorrenza spinge la fabbrica Paillard (nel frattempo sono subentrati gli eredi) a dedicarsi alla fabbricazione di altri oggetti: dopo l'Echophone, un fonografo a cilindro del 1898, e dopo il Grammofono del 1904, arriva la decisione di costruire macchine da scrivere. Il primo modello fu costruito nella vicina cittadina di Yverdon. Non basta, il desiderio di nuove scoperte e di nuovi orizzonti spinge la Paillard nel campo della costruzione di apprecchi radio. La fabbrica Paillard si è sempre distinta per l'assoluta precisione dei suoi oggetti (orologi, scatole musicali, fonografi, grammofoni, macchine da scrivere e radio): quale azienda migliore allora poteva essere scelta dal sig. Jacques Bogopolski, nato nel 1896 a Kiev (Ucraina), trasmigrato a Ginevra per studiare medicina, e grande appassionato di fotografia, per iniziare una nuova avventura. Ma andiamo con ordine. Jacques Bogopolski nel 1914 arriva a Ginevra per studiare, come dicevamo, medicina; ma questo studio lo interessa poco, Bogopolski è più attirato dalla meccanica. Sono gli anni in cui il cinema inizia ad appassionare la gente. E molti sono coloro che vogliono "fare" cinema. Le prime cineprese sono fabbricate in Francia e Germania, ma Bogopolski (che nel frattempo assume il cognome Boolsky) intende fare qualcosa d'altro: fabbricare una cinepresa facile da usare, ma nello stesso tempo più professionale nella resa. Nel 1923 fonda la Bol s.a. e brevetta una prima cinepresa, la Cinegraphe Bol. Il 25 ottobre 1927 registra il marchio Bolex. Introduce sul mercato la Auto Cine Camera A, seguita dalla serie C, ma quello che manca a Bogopolski, alias Boolsky, sono i capitali. Nel 1929 a New York si ha il grande crack, l'economia di tutto il mondo si interroga sul futuro. Il caso vuole che Paillard e Boolsky si incontrino. Il prfimo ha i capitali, i mezzi, gli ingegneri, il secondo le idee. Nasce un grande connubio, e il 29 settembre 1930 i due stupulano un contratto storico. Da quel momento i prodotti che escono dalla fabbrica Bolex Paillard di Sainte-Croix si impongono sul mercato, distinguendosi dagli altri per la assoluta precisione dei meccanismi e per le innovazioni che vengono introdotte nelle loro cineprese. Il contratto del 1930 lega Boolsky alla Paillard per cinque anni, durante i quali egli svolge l'attività di responsabile tecnico dei laboratori di ricerca. Durante questi anni egli ideerà e metterà in cantiere la famosa H 16. Dopo questo periodo Boolsky tenta altre strade, prima con il sig. Pignons, un orologiaio svizzero, e poi se ne andrà in America dove costruirà altre cineprese sotto il marchio "Bolsey". Qui inventerà un prototipo di cinepresa di piccolo formato, conosciuta con il nome di Alpa. Ma, come detto, la sua cinepresa più famosa resta la Bolex Paillard H 16, che tuttavia rimarrà in Svizzera ed inizierà a fare della Bolex Paillard una grande insuperabile fabbrica di eccellenti cioneprese.
Ma vediamo ora di ripercorrere, molto velocemente, la storia delle famose cineprese di questa azienda.
Tra il 1931 e il 1935 la Bolex Paillard si distingue soprattutto per la qualità dei suoi proiettori, conosciuti soprattutto per la caratteristica di potere trasmettere film nei due formati 9,5 e 16mm. Nel 1933 viene introdotto il Bolex G3 che è addirittura ijn grado di trasmettere tutti e tre i formati conosciuti allora: il 9,5, il 16 e l'8mm.
Dopo molti studi questa società è in grado di immettere sul mercato una cinepresa, con cui si inizierà la fabbricazione della serie "H", la Bolex H16 (cioè per il formato 16mm), una macchina che diverrà leggendaria, utilizzata dai cineasti di tutto il mondo ed allora assolutamente rivoluzionaria. Le principali caratteristiche che l'hanno resa unica sono:
- la prima al mondo ad avere introdotto la ricarica automatica, che si effettua in qualche secondo;
- assicura una perfetta stabilità dell'immagine, grazie al suo meccanismo assolutamente preciso;
- estremamente robusta, che abbisogna di una minima manutenzione;
- assicura un perfetto funzionamento in qualsiasi condizione climaticas;
- dispone di eccellenti obbiettivi "Hugo Meyer".
Nel 1938 appare la cinepresa modello H8; destinata all'amatore esigente, piuttosto che al cineasta vero e proprio, questa macchina è praticamente identica alla H16. Come questa è dotata di una torretta che porta tre obbiettivi, che permettono di passare rapidamente da una focale all'altra. Per i possessori della H8 la Paillard
mette a disposizione ben 12 obbietti di varie marche: Hugo Mayer, Zeiss, Som Berthiot.
Nel 1942 la Bolex immette sul mercato il modelloo L8, una cinepresa più piccola, per amatori un po' meno esigenti, ma che cercano comunque l'alta qualità.
Nel 1944 la Bolex Paillard adotta, quali obbiettivi, anche i prodotti della svizzera Kern.
Nel 1953 la H16 e la H8 vengono dotate di un motore elettrico ausiliario a 6V. Nello stesso anno appare sul mercato la Bolex B8. E' fabbricata sullo stile della precedente L8, ma possiede una torretta che le consente di montare due obbiettivi, che possono essere rapidamente intercambiati. Nel frattempo la Bolex Paillard si preoccupa di fornire ai propri clienti anche svariati obbiettivi, di focali diverse, col fine di accontentare le necessità più disparate. E' la marca Som Berthiot che la fa da padrona, sfornando obbiettivi sempre diversi e di qualità sempre eccellente, appositamente studiati per la fabbrica svizzera.
Nel 1956 la Boilex Paillard introduce sulla H16 il sistema Reflex. E' una nuova, grande rivoluzione. Nel 1957 la B8 viene fornita di un nuovo otturatore a settori variabili, che le consente di ridurre i tempi di esposizione senza perdere in alcun modo velocità di ripresa e qualità.
Nel 1958 vi è l'introduzione di un nuovo sistema di rilevazione della luce: la Bolex B8 è la prima cinepresa al mondo ad essere fornita di un esposimetro incorporato, che misura la quantità di luce attraverso l'obbiettivo (sistema TTL).
Nel 1961 viene introdotta la Bolex P1 che è fornita di uno splendido obbiettivo con lo zoom incorporato. Nel 1962 vede la luce una nuova cionepresa, la "Bolex Zoom Reflex Automatic Kl": "automatica" perchè offre la regolazione automatica del diaframma; "Reflex" perchè è dotata di un visore reflex; "Zoom" perchè munita di un obbiettivo con lo zoom a focale variabile da 8 a 36 mm.
La storia della produzione della Bolex Paillard, naturalmente continua, ma a noi interessa soltanto la parte più prpriamente "storica", e qui allora ci fermiamo.

 

 

Bolex Paillard B 8

 

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Fabbricata nel 1952, ma introdotta sul mercato nel 1953, la B8 è fabbricata sullo stile della precedente L8, ma possiede una torretta che le consente di montare due obbiettivi, che possono essere rapidamente intercambiati. Ha l'otturatore variabile con una leva di bloccaggio alle velocità 1/38 et 1/76 di secondo, la possibilità di sette regolazioni di velocità: 12, 16, 18, 24, 32, 48 et 64 immagini al secondo. Un mirino variabile a tre campi: 12,5 mm, 25 mm et 36 mm. Pesa 0,950 kg,ed ha le seguenti dimensioni: 49 x 128 x 125. IL corpo è in metallo, inguainato in pelle nera.
La macchina in mio possesso ha quattro obbiettivi: un Berthiot Cinor 1:1.9 f:35 - uno Steinheil Caberitz 1:3.8 35mm - un Kern Paillard Yvar 1:1.8 f=13 mm - un Elegeet Syncronex 25-40 f=1.8 13 mm


Bolex Paillard H 8 Reflex

 

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Grande erede della cinepresa H16, la H8 ne ripende praticamente tutte e caratteristiche meccaniche. E' una cinepresa in grado di ricevere 30 metri di pellicola a doppo otto, sicchè può rendere ben 60 metri di film a 8mm (il che vuol dire circa 16 minuti per ogni bobina). Famosa per l'eccellenza della sua meccanica è una delle cineprese che ha avuto più successo nella ripresa amatoriale.
Ve ne sono alcuni tipi:
Paillard H 8 del 1936, con torretta che monta tre obbiettivi, caricamento a molla con lunga leva.
Paillard H 8 L 1958-1961
Paillard H 8 Reflex 1956-1965
Paillard H 8 Suprême 1954. Simile alla H 16 Suprême ma in 8 m
La cinepresa in mio possesso è una Paillard H 8 Reflex del 1958, ed è dotata di tre obbiettivi: uno Yvar 1:2.8 75mm; un Kern Paillard Switar 1:1.6 5,5mm; un Kern Paillard Vario-Switar 1:1.9 8÷36mm.
La macchina pesa kg. 2,700 ed ha le seguenti misure: 68x213x200.
Macchina assolutamente perfetta.


Bolex Paillard C 8 L

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Prodotta nel 1959, monta un obbiettivo Shneider Variogon 1:1,8/8-48mm. Pesa 0,850 kg. e misura 49x128x120mm. Velocità a 12, 16, 18, 24, 32, 48 e 64 frames al secondo. Corpo in "duralluminio" ricoperto di pelle nera.


Bolex Paillard C 8 S

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Prodotta nel 1958, monta un obbiettivo Shneider 1:2,8/10-30mm. Pesa 0,850 kg. e misura 49x128x120mm. E' macchina compatta, maneggevole, nella tradizione delle "piccole" di questa marca di cineprese. Corpo in metallo ricoperto di pelle nera.

 

Bolex Paillard D 8 L

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Prodotta nel 1959, monta ytr obbiettivi: Kern Yvar 1:1,8 da 13mm; Kevin Pizar 1:1,9 da 5,5mm; Kevin Yvar 1:2,8 da 36mm. Pesa 1,050 kg. e misura 49x127x129mm. E' macchina compatta, maneggevole, nella tradizione delle "piccole" di questa marca di cineprese. Corpo in metallo ricoperto di pelle nera.

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