Bell & Howell

Bell&Howell Co. Chicago, Illinois, U.s.a.

Donald J. Bell, nato a Jamestown, in North Dakota (Stati Uniti), all'età di 27 anni faceva il portiere allo Shiller Teather di Chicago, Illinois. Il teatro era di proprietà di un certo George Spoor. Costui, in società con Edward Hill Amet, ingegnere elettrico ed inventore, commercializzava un proiettore per film, il "magniscopio", inventato e costruito da Amet. IN quel teatro, Bell, oltre che il portiere si occupava anche della manutenzione e riparazione dei proiettori. Nel 1906 si imbattè in Albert. S. Howell. Quest'ultimo, nato nel 1879 in una fattoria del Michigan, lavorava di giorno come meccanico in una tipografia, mentre la sera studiava. E Howell, così facendo, riuscì a laurearsi in Ingegneria. L'incontro tra Bell e Howell fu come un colpo di fulmine: la comune passione per la meccanica e per i proiettori, in particolare, era stata la scintilla per la nascita di uno dei connubi più riusciti nella storia della produzione di cineprese e proiettori. Insieme lavorarono intensamente per migliorare la tecnologia dei proiettori e ben presto riuscirono ad ottenere dei brevetti. Il 17 febbraio 1907 la loro collaborazione li portò a fondare una società. Nel 1909 essi misero sul mercato la loro prima cinepresa: si trattava di una 35mm costruita in legno. Aveva la caratteristica di avere obbiettivi intercambiabili e le cartucce per il film erano anch'esse in legno. Ne costruirono solo otto esemplari. Fra il 1911 e il 1917 gli affari andarono a gonfie vele, tanto che il loro capitale iniziale di 5.000 dollari aumentò fino a 175.000. In due non riuscivano più a "governare" la società, sicché Bell pensò bene di assumere un impiegato che si occupasse della contabilità. Si trattava di Joseph Hector McNabb. Bell si dovette amaramente pentire di questa scelta. Alla fine del 1917, allorquando Bell rientrò in sede dopo uno dei suoi tour per vendere i loro prodotti, si accorse che Howell e McNabb, insieme, avevano radicalmente modificato la strategia della società, e ciò senza il suo preventivo consenso. Scoppiò un terribile litigio, al termine del quale Howell e McNabb, tra loro coalizzati, imposero a Bell di vendere la sua quota della società, minacciando altrimenti, di aprire una azienda concorrente. Bell fu pertanto costretto a vendere la sua quota a McNabb, e partì per New York. Gli affari andavano sicuramente bene, ma mentre McNabb era sostanzialmente odiato all'interno dell'azienda, per i suoi modi tirannici, Howell era invece amato e considerato come un grande lavoratore, e che non interferiva mai con il lavoro di altri. Nel 1949 Howell divenne presidente onorario della società, dopo aver registrato oltre 150 brevetti, tanto da essere ammesso, unitamente a Thomas Edison e a George Eastman, alla American Cinematographers Society, come socio onorario a vita. Ma torniamo alla storia della società. Nel 1921 Howell e McNabb rimasero affascinati dalla nuova invenzione di Eastman, il formato 16mm. Si resero immediatamente conto che il futuro era in quel formato. Tornati a Chicago da una visita agli stabilimenti di Eastman, decisero quindi di abbandonare l'idea di produrre un formato di 17.5mm, per cui erano già pronti commercialmente, e di seguire invece la Kodak nel nuovo formato. Oltretutto il mercato dei "cineasti amatoriali", a cui si rivolgeva il formato 16mm, era molto allettante, ed le cineprese Kodak allora erano molto pesanti e ingombranti: c'era quindi spazio per accaparrarsi una fetta del mercato. Iniziarono quindi la produzione della serie "70" della Bell & Howell. Si trattava di una macchina più leggera e più piccola delle Kodak. Il meccanismo di questo modello, ovviamente modificato e aggiornato secondo i tempi, durò fino al 1977. A quesi tempi era comunque un modello piuttosto costoso. Nel 1932 la Kodak aveva introdotto il formato Double-8, molto più a buon mercato di quello precedente. La Bell & Howell, questa volta, non seguì la Kodak, concentrando i propri studi sullo standard del formato 8mm. Nel 1935 si ebbe la svolta nella strategia aziendale: non era più il tempo di lavorare sui prototipi o su poche macchinbe seppur di qualità, il mercato imponeva che si lavorasse anche sulla quantità. Howell pensò anche di rendersi indipendente, per quanto riguardava gli obbiettivi, dalle società europee, che dettavano legge sul mercato, ed assunse quindi il capo disegnatore della fabbrica inglese di obbiettivi Taylor & Hobson. Nel 1940 scoppiò la guerra e la Bell & Howell iniziò a produrre una cionepresa chiamata "Gun Sight Aiming Point Camera" (GSAP), ma si era trovata impreparata di fronte alla quantità di macchine che erano richieste. Fu grazie all'impegno di un giovane, Charles Harting Percy, che a soli 22 anni risolse i problemi degli appalti con le forze militari. Tra il 1941 e il 1944 le vendite raddoppiarono ogni anno. Ma la fine della guerra arrivò poco dopo, e con essa la fine delle commesse militari, tanto che furono moltissimi gli ordini che furono cancellati. Il 5 febbraio 1949 moriva il tirannico McNabb, e al suo posto andò il giovane Percy. Quest'ultimo apportò immediatamente profondi cambiamenti nella gestione dell'azienda. Nel 1952 si verificò una stagnazione nel mercato, ma la Bell & Howell, ancora una volta, dimostrò di essere all'altezza, immettendo sul mercato due nuovi modelli (la Wilshire e la Monterey) che batterono la concorrenza della Keystone, della Kodak e della Revere. La B&H, infatti, era riuscita a tagliare del 40% il costo dei precedenti modelli. In tal modo si riuscì ad incrementare sensibilmente le vendite. Dopo di allora la B&H incrementò considerevolmente la produzione di cineprese: nel 1952 uscì la "220", che costava pochissimo (per quei tempi), solo 50 dollari. Negli anni successivi ben 12 sono state le cineprese prodotte. Nel mese di ottobre del 1956 Sam Briskin, padre padrone della Revere, inviò ai negozi americani un avviso con cui li si invitava a non acquistare prodotti della Bell & Howell, perchè di lì a poco la Revere sarebbe uscita con un prodotto rivoluzionario, una cinepresa che aveva incorporato il controllo automatico dell'esposizione. Fu un grosso errore, Charles Percy mise subito all'opera delle squadre di tecnici, con il preciso incarico di battere sul tempo la Revere. E ci riuscirono: la B&H fece uscire sul mercato la "252EE", e successivamente la "290". Erano macchine con le caratteristiche preannunciate dalla Revere, la quale, tuttavia, non era ancora riuscita a fare arrivare al mercato le proprie macchine. Questo fu un brutto colpo per la Revere che non si riprese più da allora. La strategia successiva della Bell & Howell, al fine di superare un periodo indubbiamente non brillante del mercato, che appariva saturo, fu quella di cercare alleanze nel mondo. Ed è così che la Bell & Howell, nel 1960, spostò la produzione di cineprese da 8mm, che fino ad allora veniva fatta nello stabilimento inglese di Lincolnwood, in Giappone, vicino a Tokyo, e ciò attravreso una join venture con la Mamiya (marchio della J. Osawa & Co.). Nel contempo per sopperire alla mancanza di lavoro creatasi a Lincolnwood la B&H stabilì un accordo con la Polaroid. La storia della Bell & Howell non è mai finita, anche se oggi la società si è dedicata alla produzione di elementi per computer, soprattutto software e hardware per la conversione di immagini e testi.

 

 

Bell & Howell Key Wind Filmo 70 A

 

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La Filmo 70 andò in produzione nel 1923, ma questa macchina, nella serie "A", fu fabbricata il 16 marzo 1926, come inciso all'interno del corpo. E' dotata di un obbiettivo Taylor-Hobson Cooke - Cinema Lens, 1 inch - f:3.5.
La macchina è di colore nero, pesa kg. 2,150 e misura 72x202x165 mm.
E' una macchina storica: la Bell&Howell stava studiando di introdurre sul mercato un film con il formato 17,5mm, ma dopo avere visto il 16mm prodotto dalla Kodak cambiò subito strategia, e fece uscire sul mercato la Filmo 70. Si trattava di una macchina innovativa, perchè era molto più leggera delle concorrenti, più piccola e con un meccanismo a carica manuale. Era quindi notevolmente più maneggevole. Veniva infatti pubblicizzata con disegni che la raffiguravano in mano a leggiadre ragazze. La macchina in mio possesso è proprio delle prime serie, perchè ancora dotata di una chiave che, attaccata al corpo con una catenella, all'occorrenza doveva essere introdotta nell'apposito foro. Il modello 70, pur con molte successive modifiche fu adottato fino al 1979.

 

B&H Filmo Turret Double Run 8

 

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Fabbricata nel 1939, questa macchina era dotata di tre obbiettivi: un 12mm 1:2.5, un obbiettivo da 1 inch 1:2.7 e un obbiettivo da 1,5 inches 1:3.5.
La macchina è di colore grigio, pesa kg. 0,780 e misura 75x130x100 mm (in realtà il corppo è largo 45mm, la la torretta sporge di altri 30mm).

 

B&H Model 134 8mm

 

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Fabbricata nel 1939, questa macchina era dotata di tre obbiettivi: un 6,5mm 1:1.9, un obbiettivo da 5 inch 1:1.9 e un obbiettivo da 0,5 inches 1:1.9.
La macchina è di colore grigio, pesa kg. 0,780 e misura 75x130x100 mm (in realtà il corppo è largo 45mm, la la torretta sporge di altri 30mm).

 

B&H Filmo Auto Load 16mm

 

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Fabbricata nel 1940, questa macchina era dotata di un obbiettivo Lumax da 1 inch 1:1.9.
La macchina è in metallo di colore marrone, con un inserto in pelle sintetica dello stesso colore, pesa kg. 1,175 e misura 180x100x45 mm.
Funziona alla perfezione. La macchina veniva caricata da uno sportello posto sul retro con un cartridge.

B&H Magazine Camera 172 8mm

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Fabbricata nel 1947, questa macchina era dotata di due obbiettivi: un Super Comat da 0,5 inch 1:1.9, e un Taylor-Hobson da 1,5 inch 1:1.9.
La macchina in metallo, con un inserto in pelle sintetica di colore marrone, pesa kg. 1,150 e misura 150x124x50 mm (il dato 150mm comprende anche tutta la lunghezza del teleobiettivo).
Funziona alla perfezione.

 

B&H Magazine Camera 200 T Auto Load16mm

 

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Fabbricata nel 1951, questa macchina era dotata di una torretta con due obbiettivi intercambiabili (è sufficiente tirare in fuori un obbiettivo, far ruotare la torretta e rilasciare al punto desiderato), un Wollensak Raptar da 3inches f/2.8 e un Taylor Hobson da 1 inch f/1.9.
La macchina è in metallo, con inserti in pelle sintetica di colore grigio, pesa kg. 1,730 e misura 248x130x50 mm (comprendendo anche tutta la lunghezza del teleobiettivo).
Funziona alla perfezione. La macchina veniva caricata da uno sportello posto sul retro con un cartridge.

Bell & Howell 323

 

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Cinepresa del 1956. Nel 1953 la Bell & Howell commercializza la 220, macchina estremamente economica e alla portata di molti. Da allora moltissime sono state le cineprese della stessa serie: la struttura era la medesima, cambiava la numerazione e qualche elemento. La macchina da me posseduta è dotata di un obbiettivo Bell & Howell Super Comat 10mm - f:2.3. Pesa 0,900 kg. e misura 160x70x90 mm.

Bell & Howell Filmo Companion Double Run Eight

 

Cinepresa prodotta tra il 1939 eil 1951. La macchina da me posseduta è dotata di un obbiettivo Bell & Howell ANATE 12 1/2 mm f3.5.
E' di colore grigio e pesa 0,680 kg.; misura 75x130x100mm. E' in buone condizioni esterne, dotata di una bobina originale, e il "motore" a molla funziona alla perfezione.

Bell & Howell Filmo Auto Master

 

Cinepresa prodotta tra il 1941 eil 1950. La macchina è dotata di un obbiettivo Bell & Howell Lumax 1 inch mm f1.9.
La macchina è in metallo, con inserti in pelle sintetica di colore marrone, pesa kg. 1,730 e misura 180x130x50 mm. La sua caratteristica è la "corona" molto grossa ed ingombrante, a cui possono essere applicati vari obbiettivi. E' in buone condizioni esterne, dotata di una bobina originale, e il "motore" a molla funziona alla perfezione.

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